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Le conoscenze e i valori, che questi due straordinari esempi dell’ umanità hanno scolpito nell’ animo imperituro dell’ Associazione Statèra, hanno stimolato la ricerca di una soluzione efficace e ne è scaturita la visione di un progetto culturale, che non solo pone l’ uomo al centro del mondo, ma lo rende capace di risuonare armonicamente insieme agli altri.

Zelensky e la stanza ovale

2025-03-03 16:15

EBNIN CALICIS

Zelensky e la stanza ovale

"Presidente, c'è Zelensky all'ingresso. Chiede di lei!"

Il modello europeo, così come lo conosciamo oggi, è miseramente crollato. 

Andiamo incontro ad eccezionali cambiamenti, geo-politici ed economici. 

Abbiamo la forza per affrontarli e gestirli? 

Possiamo contare sugli attuali rappresentanti dei cittadini europei?

 

Siano benedette le Associazioni!

Dunque il pupillo, il simbolo, il faro dei democratici occidentali, ma pure di qualche imbucato sovranista evidentemente confuso, s’è presentato alla corte d’un redivivo biondo Scarface, che lo ha accolto insieme al suo braccio destro, armato fino ai denti.

All’inizio ho pensato: “Questo è tutto scemo per davvero! Non perde occasione per chiarirlo in modo scientifico!”

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Perché, insomma, non pare una mossa intelligente presentarsi direttamente, e senza alcun preavviso, in casa di chi va raccontando in giro che sei un pagliaccio e pure un ladro.

Non nascondo che già non nutrivo molta stima per Zelensky, ma dopo quest’insana improvvisata, la voglia di menarlo seriamente è cresciuta abbondantemente.

Non avrei neppure voluto guardare il video dell’incontro, ma come perdersi uno spettacolo così eccezionale, che “non ha precedenti nella storia”. E devo confessare che alla fine non l’ho guardato una volta sola, ma decine; giungendo all’inaspettata conclusione, difficile da ammettere, che Zelensky sia molto meno scemo di quello che credevo e mi ha fatto pure un’immensa tenerezza.

Praticamente quest’uomo, ben consapevole della posizione scomodissima in cui si trova e che si sarebbe piazzato di fronte ad un plotone di esecuzione, assumendosi qualsiasi rischio, è riuscito ad accendere definitivamente i riflettori sull’intera situazione attuale, lanciando contemporaneamente un messaggio forte a tutti quelli che in questa posizione ce l’hanno messo: “Amici cari, capite come stanno le cose? E adesso che farete? Che succederà?”

Trump, dal canto suo, ha provveduto a chiarire efficacemente i dubbi amletici del suo ospite e come un provetto don Vito Corleone 2.5, gli ha spiegato che non ha più alcuna voce in capitolo e che non può avanzare nessuna richiesta; dovrà solo accettare passivamente le condizioni che gli verranno imposte, pena: la morte! Insomma, un classico esempio di “proposta che non potrà rifiutare”.

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Zelensky, una volta compreso che i due schieramenti principali, quelli veramente forti in tutta questa storia, i primi accordi li hanno già ben pianificati, ha provato a mettere in guardia: “Bada che non sai di chi ti stai fidando. Domani potresti avere problemi anche tu, stai attento!”

Non l’avesse mai insinuato, apriti cielo. Il super presidente s’è incendiato tutto ed ha subito reagito minacciando il suo interlocutore scostumato e impenitente.

Tuttavia, proprio in quel preciso istante, si è completamente tradito, mandando in vacca anni e anni d’insegnamenti di serie televisive simbolo, dalla Piovra a Gomorra. Già, perché sia chiaro, un boss che si rispetti (e modestamente, da buon palermitano, posso garantire che questa è proprio l’abc di tutti i manuali del buon mafioso), non deve mai cedere alle provocazioni; perché rischia di scoprire troppo le carte.

Ma bravo Zelensky, come si suol dire dalle mie parti: “U facisti cantari senza vastunati”.

Dunque è ufficiale, Trump è già d’accordo con Putin.

Le parole del presidente russo sono state infatti chiarissime: il fantoccio dittatore ucraino deve essere destituito e tutti i leader europei che sono stati “scortesi col popolo russo”, dovranno restare fuori dai giochi e pagare le conseguenze delle loro scelte.

E com’è ormai di tutta evidenza, Trump ha ben scelto di accogliere le richieste dell’amico russo, garantendosi la fiducia di cui avrà bisogno per sedere comodo al tavolo finale. E per fugare qualsiasi dubbio, ha fatto anche un ulteriore regalo al Chuck Norris degli Urali, facendo in modo che venisse scarcerato Georgescu, l’uomo filo-russo che i Romeni avevano legittimamente eletto come loro Presidente, ma che Bruxelles aveva boicottato annullando le elezioni con metodi grotteschi.

 

Grazie, Zelensky, ci hai reso un bel servizio. In fondo, adesso, un po’ mi dispiace che finirai miseramente. Tantissimo di più però mi dispiace per gli Ucraini, le vere vittime di questi giochi aberranti.

E l’Europa? Quali conseguenze dovranno pagare quei paesi europei i cui leader hanno fatto scelte sbagliate? Ho la netta sensazione che siano imminenti tempi cupi, più cupi. Ed oggi più che mai, avremmo bisogno di rappresentanti politici veramente capaci, di veri e propri statisti, non di burattini e faccendieri.

E ce ne sarebbero di statisti a disposizione, in giro? Mi pare proprio di no!

O per meglio dire, forse ce ne sono, ma di certo non sono riconoscibili in questo attuale sistema politico, che impedisce ogni buon proposito.

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Siamo dunque perduti? L’Europa, una volta elastico tra due poli opposti, è stavolta destinata a rimanerne inesorabilmente schiacciata? L’economia del futuro, come ha vaticinato Putin, si sposterà davvero altrove, verso quei paesi che fin troppo a lungo sono rimasti in panchina? Potrebbe davvero essere L’Europa il nuovo continente da colonizzare (ancora di più), smembrare e stuprare?

Parrebbe di sì, ma io rimango piuttosto fiducioso. In primo luogo perché non mi piacciono i finali distopici. In secondo, perché una nobile e bella Signora, seppur avanti negli anni e un po’ trascurata, va sedotta e non di certo violentata. E in ultimo, perché confido ancora nello spirito e nel buon senso delle persone, dei cittadini. E sono convinto che quando sia necessario farlo, perché scolpito nel loro animo, ricordino ancora come stringersi a coorte.

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