Noi fondatori dell’ Associazione Statèra, non vogliamo solo sfruttare una leva economica per garantire sviluppo e crescita alle attività pietrine, ma costruire una comunità che possa concretamente sostenere nuovi lavori e servizi, sostituendosi a qualsivoglia incapace o assente amministrazione.
Esiste una dottrina economica che prevede, soprattutto in presenza di gravi difetti di liquidità in specifici territori, l’adozione del pluralismo monetario. In modo elementare, com’è già stato sperimentato svariate volte in passato, soprattutto in circostanze di crisi, si procede con l’introduzione di una valuta complementare a quella principale zoppa.
Questa tecnica, nonostante la sua ineluttabile efficacia, viene costantemente e opportunamente ignorata dagli scienziati dell’economia, che da anni ci indicano le migliori direzioni da seguire. Qualsiasi cosa possa accadere, loro resteranno fedeli alla moneta unica; come discepoli, riconosceranno sempre e soltanto un solo Dio, maledicendo tanto il politeismo, quanto tutti gli eretici.

Nonostante i vaticini e le scomuniche di questi vecchi e saggi draghi, però, e nonostante soprattutto la loro gigantesca influenza sul mercato e in società, i circuiti che gestiscono flussi di moneta alternativa sono comunque proliferati rapidamente e copiosamente su tutto il pianeta, in special modo in questi ultimi difficilissimi anni. Al momento se ne stimano oltre cinquemila.
Seguendo tecniche differenti tra loro, hanno tutti quanti saputo generare una significativa leva economica nelle loro rispettive aree di competenza, favorendo crescita e sviluppo.
Sulla scorta di questi eccellenti ed incontrovertibili risultati, anche a noi è venuta voglia di creare la nostra moneta parallela e provare a risolvere i gravi difetti di liquidità in cui versa il nostro amato territorio: Pietraperzia.
Ci siamo però resi conto, che per replicare uno di questi circuiti già esistenti, avremmo dovuto anche noi avviare una ditta privata, ma non era affatto quello che volevamo. Per carità, lanciare una nuova azienda capace di offrire un ottimo servizio ed ottenere lauti guadagni, non sarebbe stato affatto disdicevole, ma il nostro contributo alla collettività pretendevamo che fosse più rivolto alla cura del problema nelle sue fondamenta, piuttosto che alla somministrazione di un antidolorifico.
Noi siamo convinti che il problema che affligge Pietraperzia, alla stregua di centinaia di comuni in tutta Italia, non sia squisitamente di natura economica, ma soprattutto culturale. Sono la cultura del globalismo neoliberista e del capitalismo spregiudicato, i veri mali da curare con estrema urgenza, ma la terapia corretta, va da sé, non può essere esclusivamente economica.
Il nostro desiderio, dunque, non è mai stato quello di raggiungere facili ed immediati guadagni, perché sappiamo che l’opportunità di vivere in un territorio prospero ed in salute saprà restituirci una ricchezza infinitamente superiore, ma quello di riscattare la dignità del nostro Paese.
Ecco perché abbiamo scelto di ancorare il nostro circuito di valuta complementare ad un’associazione culturale, che abbiamo chiamato: Statèra.
Noi fondatori dell’ Associazione Statèra, non vogliamo solo sfruttare una leva economica per garantire sviluppo e crescita alle attività pietrine, ma costruire una comunità che possa concretamente sostenere nuovi lavori e servizi, sostituendosi a qualsivoglia incapace o assente amministrazione.

Sarà meglio comunque procedere per gradi e in questa prima fase, oltre ad avere innanzitutto avuto l’onore di partecipare ai nostri concittadini la nascita della nostra associazione, vorremmo sfruttare lo spazio e l’occasione per rivolgerci specificatamente a tutti i titolari di attività economiche, invitandoli ufficialmente a divenire soci di Statèra.
Al momento dell’iscrizione, che è e resterà sempre gratuita, ogni nuovo socio verrà dotato di una somma della nostra moneta alternativa, l’europac, il cui importo verrà liberamente scelto dal socio stesso.
Gli europac saranno utili per effettuare spese presso tutte le altre attività, di tutti gli altri soci.
Ogni europac speso, equivarrà ad un euro risparmiato!
I soci non dovranno mai ed in nessun caso corrispondere una commissione per le loro transazioni, ma godere esclusivamente delle opportunità che solo un’economia complementare, umanistica e territoriale, può concedere.
Non aggiungiamo altro, al momento, ma ci rendiamo disponibili per chiunque volesse approfondire o ricevere informazioni. Attendiamo dunque fiduciosi tutti i Pietrini, ma non solo, confidando di essere sommersi da richieste e adesioni; perché siamo convinti che di fronte a questo deprecabile degrado economico, e culturale, non possiamo essere certamente i soli a preferire di schierarci tra coloro i quali adottano soluzioni, piuttosto che dalla parte del problema e di coloro che l’hanno causato.
Con affetto,
Benedetto Scalici, Sara Di Blasi e Andrea Di Blasi